Agenpress – “Riesco a osservare la natura con gli occhi della tigre che sono anche quelli di un grande predatore”.
Racconta così la sua lotta contro il bracconaggio Pavel Fomenko, che vive gran parte del suo tempo immerso nella neve delle foreste russe, nella penisola del Primorje, vicino a Vladivostok e al confine con la Cina.
Come riporta il Corriere, Pavel “ha imparato a vivere come loro, in un territorio impervio e ostile. Lottando con le temperature siberiane – una volta è stato per 40 notti consecutive all’esterno con il termometro sempre a -40° -, dorme in una tenda con il suo cane sul petto a fargli da coperta e usando gli sci come letto. Pavel ha fermato diversi bracconieri, sequestrato armi e svolto un ruolo attivo nelle indagini penali. Aiuta gli specialisti a determinare le cause della morte dei felini”.
E tutto questo per difendere la “tigre dell’Amur, comunemente detta tigre siberiana, un tempo regnava incontrastata. L’uomo ha distrutto le sue foreste, ha cacciato e caccia le prede di cui si nutre. Si vendica, quando per i motivi di cui sopra la tigre si spinge troppo vicino alle aree abitate e attacca, per fame, gli animali da allevamento. E, non ultimo, la uccide casualmente in incidenti stradali”.
“Sicuramente la più maestosa e possente: la sua folta pelliccia le permette di vivere a latitudini estreme, le sue grosse zampe le consentono di muoversi agevolmente anche sulla neve, gli esemplari maschi possono arrivare a pesare fino a 300 chili. Ma è anche la più a rischio. Per colpa dell’uomo, che direttamente e indirettamente sembra averle dichiarato guerra. Direttamente con il bracconaggio, per lucrare sulla vendita delle pelli e di altre parti del suo corpo, particolarmente richieste dalla medicina tradizionale orientale che attribuisce poteri curativi miracolosi, oltre che afrodisiaci, a tessuti, denti e organi di questo animale”, riporta ancora il Corriere.
Pavel Vive quasi sempre da solo in una minuscola casa, lontano dalla moglia Yulia e dai loro due bambini. “Le tigri sono parte del nostro pianeta, la parte più bella del nostro pianeta”, aggiunge Pavel, “Dobbiamo comprendere che il mondo in cui viviamo non è confinato solo nelle nostre città, ma è fatto di foreste e fiumi e mari e splendide creature dalla cui esistenza dipende la sopravvivenza di tutti”.
Nell’ultimo secolo, abbiamo perso il 97% delle tigri: oggi ne restano in tutto il mondo solo 3890.
.