Agenpress – I cacciatori della Toscana non smettono di raccontare favole: i lupi sono scesi a valle, i lupi entrano nei giardini delle case, i lupi passeggiano per strada, i lupi si cibano nella dispensa di ripopolamento e cattura non di loro pertinenza, i lupi………….

Poveri lupi, dopo essere stati portati sull’orlo dell’estinzione grazie a cappuccetto rosso, alle novelle dello stento, alle paure ancestrali, alle superstizioni, ancora oggi, nonostante una direttiva europea, una legge nazionale che li tutela (non si possono catturare, uccidere, disturbare, detenere, trasportare scambiare e commercializzare) sono ancora alla ricerca di una vita da lupi. Cercano di salvarsi da impiccagioni, avvelenamenti, squartamenti, decapitazioni.

Pensare che i 500 lupi dell’appennino toscano (ma non esiste un censimento credibile) non riescano a cibarsi nella dispensa di centinaia di migliaia di cinghiali dell’est Europa (altrettanti caprioli e altri ungulati) introdotti dai cacciatori dopo l’estinzione del cinghiale maremmano e che spetti solo ai cacciatori ammazzarne 100.000 ogni anno, è veramente surreale come i dipinti di Salvador Dalì. I lupi predatori sconfitti dalle prede!

Credere che le leggi, dai gentili cacciatori e dai gentilissimi assessori, vengano considerate porte da sfondare e si avanzi muniti di arieti d’assedio come guerrieri medioevali, è un’altra protervia delle attuali istituzioni toscane immemori dell’avvento del terzo millennio, delle leggi imperative, delle coscienze evolute che ripudiano gli istinti primordiali.

Infatti dobbiamo dedurre che per 700.000 cacciatori italiani la storia è sempre uguale. Ferma all’alba dei tempi. Nessun terzo millennio, nessuna evoluzione, nessun codice giuridico, si può uccidere come una volta, si possono trasformare le leggi in carta straccia e, soprattutto, per rendere il tutto plausibile, occorre raccontare ancora favole, tanti cappuccetti rossi destinati ai mass media.

Leggiamo i continui, imperterriti, sempre uguali, articoli che plaudono alla morte del lupo e ci chiediamo come sia possibile che nel nostro Paese convivano coscienze di diversa specie, dimentiche di Francesco, Leonardo, Aldo Capitini, Tiziano Terzani, Umberto Veronesi, Margherita Hack,…..ecc.ecc. fino agli attuali 6 milioni di vegetariani. Gente evoluta, gente che non vuole vivere sulla morte degli altri, soprattutto per divertimento o per riempirsi le tasche di vile denaro (leggi armieri).

Quindi noi e tanti altri come noi, diciamo: in bocca al lupo, viva il lupo.

Mariangela Corrieri

Presidente Associazione Gabbie Vuote Onlus Firenze

 
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