Agenpress. Nonostante i numerosi e molteplici appelli non è bastato per convincere i ristoratori della Corea del Sud a togliere dai menu la carne di cane dai locali di Pyeongchang addirittura a ridosso del villaggio olimpico.
Secondo quanto riferiscono gli operatori del settore la sostituzione della carne di cane con quella di maiale, tentata nei primissimi giorni delle Olimpiadi, non avrebbe portato i guadagni sperati.
In Corea del Sud infatti i cani vengono ancora allevati proprio per la ristorazione. Si parla di milioni di creature destinate a riempire i piatti dei commensali dopo una vita atroce privata di tutto.
Alcuni atleti, da parte loro, stanno cercando di fare il possibile come una sportiva canadese che ha già inviato, in patria, un cagnolino e sta espletando le pratiche per un secondo quattrozampe da portare al sicuro. Si tratta della pattinatrice Meagan Duhamel, vegana.
Il suo gesto sembra aver convinto anche altri sportivi impegnati nelle gare in Corea del Sud. La speranza è che i riflettori del mondo puntati su quel Paese possano aiutare il salvataggio di migliaia di cani.