Agenpress. “Come portavoce parlamentare del Movimento 5 Stelle, con l’intento di verificare le esperienze internazionali nella gestione del randagismo e della cura del benessere degli animali nei rifugi, ho voluto organizzare una visita conoscitiva insieme alla nostra Ambasciata presso il “The Hague Animal Shelter”, fondato nel lontano 1877 e con la Dott.ssa Ruth Van der Leij, esperta di benessere e medicina veterinaria nelle strutture di rifugio per cani e gatti.

Grazie ad una serie di attività e di azioni specifiche l’Olanda ha infatti risolto il problema del randagismo e per questo ho ritenuto necessario conoscere e verificare le diverse esperienze da riproporre poi nel nostro programma elettorale.” –dichiara il Portavoce Parlamentare del Movimento Cinque Stelle alla Camera che prosegue:” Credo sia necessario che quanto il mondo della medicina veterinaria comportamentalista, la zooantropologia e l’etologia internazionali prevedono, diventino strumenti cardine nella gestione anche delle strutture presenti in Italia e che dovrebbero garantire la massima attenzione nei confronti dei cani e gatti che ospitano e che gestiscono, anche con i fondi pubblici.

Nella mia personale esperienza ho invece potuto verificare la totale assenza di attenzione a questi importanti principi tecnici, professionali e gestionali che garantiscono non solo una vita dignitosa agli animali in quelle che dovrebbero essere solo strutture di transito, ma soprattutto il loro possibile adattamento in una famiglia e il conseguente risparmio di fondi pubblici.

Il canile, il gattile dovrebbero essere luoghi di transito per gli animali perché cani e gatti dovrebbero vivere in un contesto familiare e comunque con la possibilità di socializzare e di avere sempre un luogo nel quale possano sentirsi al sicuro e accolti.

E’ necessario e non più rimandabile agire in questa direzione, professionalizzando il personale dei canili e gattili pubblici, privati e delle associazioni (o a loro gestione) e superare la mera concezione di detenzione a favore anche della realizzazione di strutture diverse, non più intese meramente come ostensive. Il canile non deve più essere una struttura grande e lontana dai cittadini, dal tessuto sociale e concepita unicamente come luogo di “sanificazione” e detenzione. Favorire la realizzazione di gattili disseminati su tutto il territorio è un altro obiettivo fondamentale da perseguire, prediligendo le piccole strutture organizzate in modo assolutamente rispettoso di standard precisi che garantiscano la corretta gestione dei gatti dal punto di vista etologico ma anche sanitario.
Ritengo anche fondamentale promuovere iniziative di informazione e cultura antispecista e zooantropologica nelle scuole, allo scopo di favorire l’adozione responsabile e un corretto rapporto uomo-animale con seminari di zooantropologia, etologia e veterinaria, come previsto dalla normativa vigente.

Il randagismo ha dei costi elevatissimi, soprattutto per gli animali, ma anche per la collettività.
Ricerche veterinarie sul campo, dimostrano che se non si cattura almeno il 70% degli animali randagi sul territorio nell’arco di almeno 60 giorni e se non si provvede alla loro sterilizzazione, non sarà possibile ottenere una effettiva e concreta diminuzione del fenomeno del randagismo.
E ciò che appare ancor più grave ed evidente, è che il fenomeno del randagismo è ben lontano dall’essere risolto nel nostro Paese per meri interessi economici e per assenza di professionalità specifica.”

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