Agenpress. La Provincia di Trento non aveva le necessarie conoscenze scientifiche per accertare, al di là di ogni ragionevole dubbio, la “problematicità” dell’orsa KJ2; pertanto prima di emanare qualsiasi provvedimento finalizzato alla cattura o peggio, all’uccisione dell’animale, avrebbe dovuto chiedere e attendere il parere dell’Ispra, l’Istituto di riferimento per la “gestione” della fauna selvatica nel nostro Paese.

E’ quanto sostiene l’Ente Nazionale Protezione Animali nella memoria di parte offesa depositata oggi presso la Procura di Trento.

Alla Provincia di Trento Enpa contesta non solo la classificazione di KJ2 come esemplare pericoloso – le autorità politiche non avevano alcuna competenza scientifica per farlo, semmai avrebbero dovuto farlo i tecnici – ma, soprattutto, l’uccisione dell’orsa, visto che ad oggi non c’è prova che essa abbia tenuto comportamenti pericolosi per gli agenti del Corpo Forestale incaricati della cattura.

Pertanto l’Ente Nazionale Protezione Animali considera la morte di KJ2 come un vero animalicidio che non può essere motivato né con esigenze di autodifesa né con la tutela dell’incolumità pubblica.

«Restiamo in attesa che la Procura di Trento assuma tutte le opportune iniziative per rendere giustizia a KJ2, ma ora, come è stato per il caso di Daniza, la vera urgenza riguarda i due cuccioli separati anzitempo dalla mamma e non ancora autosufficienti. Per questo – dichiara Enpa – abbiamo chiesto che vengano sottratti all’autorità della Provincia e che siano sottoposti alla diretta tutela dello Stato».

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