Agenpress. L’ISPRA ha chiesto a le Regioni una modifica al calendario venatorio dopo che 44 milioni di animali selvatici sono morti negli oltre 600 incendi. Sono oltre 120.000 gli ettari che sono andati a fuoco per un danno di oltre 2 miliardi di euro.
Il responsabile nazionale del Movimento Animalista, Rinaldo Sidoli: “Il territorio e la sua fauna chiedono un atto di civiltà contro la pressione di centinaia di migliaia di cacciatori. Lo chiedono i cittadini, in gran maggioranza contrari alla caccia, che desiderano proteggere l’ambiente e il patrimonio faunistico. Non ascoltare la loro voce sarebbe un atto criminale”. Aggiunge il dirigente animalista: “Ricordiamo che la legge 157/92 dà a Stato e Regioni gli strumenti normativi per alleviare gli effetti di disastri ambientali come incendi e siccità. Tra questi, il comma 1 dell’articolo 19, che consente alle Regioni di ‘vietare o ridurre per periodi prestabiliti la caccia per sopravvenute particolari condizioni ambientali’, e il comma 1bis dell’articolo 1, che permette allo Stato di adottare le misure necessarie per tutelare i volatili”. Conclude Sidoli: “esiste anche l’art. 10 della legge quadro 353/2000 che prevede lo stop alla caccia per 10 anni in tutte le aree colpite dagli incedi e nelle zone limitrofe. Richiamiamo al rispetto di tutti alle leggi già esistenti per evitare un ulteriore impatto ambientale negativo.
L’uccisone di animali stremati è un attentato alla sopravvivenza delle future popolazioni di molte specie selvatiche”.