Agenpress. La triste vicenda del delfinario di Rimini si chiude dopo l’impossibilita’ da parte del Comune, per l’ennesima volta, di concedere presunte autorizzazioni locali per la gestione di una struttura, che, con un decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21 gennaio 2015 (GU Serie Generale n.16 del 21-1-2015), il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ne ha previsto la chiusura della stessa. Il decreto emanato di concerto con il Ministero della Salute e il Ministero delle Politiche Agricole, ha previsto il rifiuto della concessione di licenza autorizzativa obbligatoria per una struttura che detenga animali ai sensi del decreto legislativo 73/05 che recepisce la direttiva europea su zoo, acquari e delfinari, e quindi di operare.

“Dopo il sequestro dei delfini del luglio 2013, grazie alla Cites del Corpo forestale dello Stato e il conseguente processo a carico dei proprietari, gestori ed operatori per maltrattamenti sui delfini, la struttura ha riaperto negli anni seguenti con spettacoli di otarie e con discutibili autorizzazioni locali. Per questo ho presentato a suo tempo una serie di interrogazioni al Ministro dell’Ambiente che avrebbe dovuto dare seguito, in modo operativo, al decreto da lui stesso sottoscritto, come detta la normativa vigente che non lascia spazio ad interpretazioni.” –dichiara il Portavoce parlamentare del Movimento cinque stelle alla Camera l’On. Paolo Bernini che prosegue:-“Anche il Comune si è quindi dovuto arrendere alle normative vigenti ed è dovuto intervenire per fermare la lunga serie di illegittimità con cui il delfinario operava ed ha continuato ad operare indisturbatamente per anni e, dopo che il  28 giugno è stata convocata la conferenza dei servizi e “a seguito di relazioni tecniche eseguite dal Settore Edilizia e dall’Ufficio del Paesaggio, sono emerse diverse difformità edilizie e paesaggistiche riguardanti la struttura…gli abusi e le difformità accertati riguardano spazi e locali inerenti i servizi igienici per il pubblico, le rampe per l’accesso delle persone diversamente abili utilizzate anche come vie di esodo, vani di controllo impianto di clorazione, locali pompe, ecc.
si è ritenuto che la non utilizzabilità a causa degli abusi edilizi di parti della struttura così rilevanti, indispensabili ed essenziali per l’esercizio dell’attività in maniera legittima e regolare, non abbia permesso di valutare positivamente il rilascio dell’autorizzazione.”, ne è stato decretato il blocco delle attività.

Auspichiamo che in tutto il Paese si ripristini la legalità, si verifichino le numerose strutture che, come il delfinario di Rimini, hanno operato ed operano a scapito degli animali e dell’ambiente, costringendo le forze dell’ordine e noi del movimento cinque stelle ad attività parlamentari e sul campo in interventi tesi alla richiesta di applicazione della normativa vigente e alla tutela degli animali. Non è “solo” una questione di legalità ma anche di etica. Non c’è più spazio in un Paese civile per chi non rispetta gli animali.”

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