Agenpress – Per avere, anche in futuro, una Sanità pubblica veterinaria solida, competitiva e capace di tutelare la salute animale e umana occorre porre fine al blocco del turnover in atto da 8 anni che, insieme agli effetti della “riforma Fornero”, determina l’invecchiamento della categoria senza possibilità di ricambio sui luoghi di lavoro e contemporaneamente occorre ridefinire i percorsi formativi per i futuri specializzandi medici veterinari.

Il SIVeMP continua a battersi per ottenere contratti di formazione lavoro e borse di studio per i veterinari che vorranno specializzarsi ed entrare in servizio nel Servizio sanitario nazionale offrendo loro le stesse condizioni di cui usufruiscono i medici chirurghi, con cui condividono norme per le specializzazioni e per l’accesso al Ssn appunto, così come lo stesso contratto di lavoro e gli stessi accordi collettivi nel caso della specialistica ambulatoriale.

I futuri medici chirurghi però possono specializzarsi impegnandosi totalmente nel Ssn a fronte di un trattamento economico dignitoso, mentre i futuri medici veterinari, (insieme ad altri professionisti come i farmacisti e gli psicologi) per ottenere lo stesso titolo di specializzazione devono pagare e sottrarre tempo alla loro attività lavorativa privata.

Ben venga quindi l’interrogazione parlamentare dei Senatori D’Ambrosio Lettieri e Mandelli che chiede un intervento rapido dei ministri competenti, per assicurare la disponibilità delle risorse necessarie all’attivazione dei corsi di specializzazione per le professioni sanitarie non mediche e consentire a tutti i professionisti del settore di completare il proprio percorso formativo e la possibilità di accedere ai concorsi pubblici del Ssn.

Da tempo l’intento del nostro Sindacato è diretto a ottenere borse di studio per gli specializzandi veterinari e il riconoscimento di una funzione di insegnamento e preparazione ai Servizi veterinari delle Asl e agli Izs, completando con l’impiego in campo i percorsi didattici universitari” ha dichiarato Aldo Grasselli “per la formazione del medico Veterinario di domani, che si pone oggi come questione di sopravvivenza della professione nel contesto del SSN e delle istituzioni pubbliche, abbiamo delle proposte su cui vogliamo confrontarci con Università, Ministero della salute, Regioni e Professione” ha concluso il segretario nazionale del SIVeMP.

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