Agenpress – Il sequestro del corpo dell’animale, l’esame autoptico anche per verificare la presenza di eventuali sostanze proibite, e l’acquisizione dei filmati delle tv locali. Queste le principali richieste contenute nell’esposto del Movimento animalista alla Procura della Repubblica sulla morte del cavallo Wind of passion, deceduto ieri nella clinica veterinaria dopo la caduta durante la giostra della Quintana di Foligno. Le manifestazioni fondate sullo sfruttamento degli animali, ricorda il Movimento, vanno abolite, “senza se e senza ma”, perché nessuna tradizione può giustificare la crudeltà: terremo alta la guardia, specifica il Movimento, su tutto il territorio nazionale, dovunque si tengano corse e palii che possono costare sofferenze o addirittura la vita degli animali.
Com’è accaduto ieri al purosangue inglese, razza di cui sarebbe vietato l’utilizzo in manifestazioni che prevedono gare di velocità, morto di arresto cardiaco alcune ore dopo aver riportato la lesione agli arti anteriori correndo a folle velocità sul tracciato folignate: una morte che segue di circa quattro anni il decesso di Scheggia nel Vento, soppressa in silenzio due giorni dopo la caduta nella medesima manifestazione, e dovrebbe dimostrare a chi ancora non l’ha capito che la sicurezza dei cavalli in questo tipo di manifestazioni è soltanto una chimera. “D’altra parte – ricorda l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista – la Quintana ha già attirato l’attenzione della magistratura, in un processo che si è concluso con dieci condanne in primo grado, per la spietata durezza del trattamento riservato ai cavalli, già durante la preparazione e nelle varie fasi della competizione, da persone che è troppo poco definire senza scrupoli. Sui loro metodi (“Diamogli un pochetto di benzina”, “Infiltriamo la cavalla”, “Quella bombardala a morte”) restano nella memoria vergognose intercettazioni telefoniche che la dicono più lunga di tanti discorsi. Perciò, anche sulla morte di Wind of passion, chiederemo sia fatta completa chiarezza”.
“Nel frattempo – conclude l’ex ministro – ripetiamo: nessuna tradizione può autorizzare la crudeltà, palii e giostre fondate sullo sfruttamento di altri esseri viventi vanno cancellati”. In tale direzione il Movimento animalista si impegnerà con tutte le sue energie, sulla base del testo che l’on. Brambilla ha già presentato in Parlamento, con azioni di protesta sul territorio da parte dei militanti e con denunce all’autorità giudiziaria ovunque la barbarie si ripeta.