Agenpress – Da tempo mi pervenivano segnalazioni sul canile Dogs Paradise di Narni, le quali parlavano di impossibilità ad accedere alla struttura e presunti maltrattamenti ai danni degli animali.

Mi ci sono quindi recato in orario di apertura al pubblico, insieme al mio collaboratore Alfredo Riccio e Valentina Scaringia, candidata consigliere alle prossime comunali per il M5S- non in qualità di Deputato- ma come semplice cittadino interessato all’adozione di un randagio. Ci è stato negato di poter vedere i cani in quanto non eravamo muniti di tuta e calzari. Secondo il proprietario della struttura convenzionata, avremmo dovuto indicare taglia e colore del cane desiderato e lui me ne avrebbe preso nei box, uno a caso con quelle caratteristiche. Spiegando che l’adozione di un cane è frutto di empatia e che quindi sarebbe stato necessario poter vedere i cani, si è scatenata l’ira del gestore che ha tentato di impedirci di uscire dal canile chiedendoci i documenti.”

Asserisce il Parlamentare Paolo Bernini Portavoce alla Camera dei Deputati “La situazione è diventata molto tesa, nessun cellulare aveva copertura di rete e a fatica sono riuscito a richiedere l’intervento dei carabinieri affinché ripristinassero la legalità. Solo in seguito all’arrivo delle forze dell’ordine ci è stato permesso di girare tra le gabbie. Subito abbiamo notato che nessun box era munito di identificativo numerico e che non esisteva nessuna scheda sanitaria visibile. Inoltre le dimensioni dei box non apparivano conformi alla normativa regionale del 2012. La legge è chiara: in ogni canile rifugio dovrebbero essere favorite le,adozioni e che i canili devono essere aperti al pubblico costantemente. Mi rammarica che i carabinieri ed i forestali intervenuti non abbiano ritenuto opportuno prendere alcun provvedimento e anzi, il comandante della forestale ci ha persino vietato di fotografare la situazione.
In sinergia con il consigliere regionale M5S Andrea Liberati e verificheremo quindi, quanti fondi pubblici percepisce tale struttura.
È inaccettabile un simile comportamento: i cani sono del Sindaco, mantenuti con i soldi dei contribuenti e abbiamo il diritto di poterli adottare. È una battaglia di civiltà che porteró avanti in ambito legislativo e giudiziario” conclude l’On. Paolo Bernini.

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