Agenpress – Cascina Cuccagna, una grande e storica cascina nel cuore di Milano, ha fatto da cornice all’importante evento creato per sostenere e contribuire all’avvio, a settembre prossimo, di uno studio di fattibilità tecnico – scientifico per la costituzione del primo Rifugio per Delfini nei Mari Italiani, organizzato da LAV e MAREVIVO (www.marevivo.it), in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Tethys (www.tethys.org) specializzato in mammiferi marini.
Il progetto dello studio è stato presentato a giornalisti e pubblico presente dal Dottore Giuseppe Notarbartolo di Sciara e dal Dottore Joan Gonzalvo dell’Istituto di Ricerca Tethys.

Il futuro rifugio ospiterà in un’area semi confinata a mare i delfini che provengono dalla cattività e dagli spiaggiamenti. Al momento non esiste un luogo in Europa e nel Mondo dove ricoverare temporaneamente delfini bisognosi di cure o che possa ospitare per tutta la vita i delfini che vengono dalle chiusure o dismissioni, oramai sempre più frequenti, dei delfinari.

Il primo passo è sviluppare uno studio di fattibilità tecnico – scientifico con la direzione dell’Istituto di Ricerca Tethys che coinvolgerà un comitato di esperti internazionali.
Gli esperti gireranno le coste dell’Italia alla ricerca dei luoghi candidati a divenire il futuro rifugio per delfini, da autunno 2017 e nel corso del 2018, le loro conclusioni saranno presentate in una conferenza internazionale in Italia a fine 2018 che porrà le basi per la costituzione del primo rifugio del genere in Europa mentre il lavoro preparatorio allo studio di fattibilità è stato affrontato già nel 2016 durante il primo workshop internazionale promosso da LAV, Marevivo e Tethys nella sede dell’ENEA a Roma.

Il progetto è dare una risposta concreta alla progressiva dismissione di delfinari e poter ospitare permanentemente a mare in un’area confinata i delfini che vengono dalla cattività allo stesso tempo rispondere alla necessità di curare e rimettere a mare delfini e altri cetacei spiaggiati che per ora possono solo essere spinti al largo senza conoscere il loro destino. Gaia Angelini, Responsabile Area Animali Esotici di LAV ha spiegato che ci sono tutti i presupposti che rendono necessaria la realizzazione del rifugio in tempi brevi: ad esempio l’Acquario di Baltimora USA sta dismettendo l’uso di delfini in cattività e costruendo per loro entro il 2020 il primo rifugio per delfini su territorio americano.

Il Dottore Joan Gonzalvo, famoso biologo catalano esperto in cetacei e studioso di delfini di fama internazionale, ha appassionato la platea con i suoi racconti sulla vita dei delfini, sulla etologia di questi animali sensibili, intelligenti e solidali con il gruppo capaci di elaborare strategie e provare gioia e dolore.
Sono stati mostrati video sui delfini in mare, liberi di coprire a nuoto distanze immense e per contrapposizione video di delfini in cattività. “Attualmente nel mondo sono detenuti in cattività almeno diciannove specie di cetacei balene, delfini e focene – ha spiegato il Dottore Gonzalvo – nell’UE sono tenuti in cattività più di 300 delfini, tra i quali i tursiopi sono quelli esposti più frequentemente nei delfinari. A loro dedico da 15 anni la maggior parte delle mia attività di ricerca e conservazione. Molti di loro sono entrati a far parte della mia vita dopo tante ore trascorse ad osservarli. Li distinguo non solo da segni particolari sulle pinne o da cicatrici, ma anche dalla loro personalità, dalle loro emozioni e persino dagli sbalzi di umore”. (VEGANOK Network)

Commenti