Agenpress. La Puglia, Regione governata dal Pd, potrebbe autorizzare un piano per abbattere “cani e gatti inselvatichiti, che, moltiplicandosi eccessivamente, arrecano danno alle colture agricole, al patrimonio faunistico, alle attività e produzioni zoo-agro-forestali ed ittiche e ai beni storico-artistici”.

È quanto prevede, nero su bianco, il disegno di legge 67 del 2 maggio 2017 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, timbrato e firmato dell’assessore regionale all’Agricoltura, Leonardo Di Gioia.

All’articolo 31 si precisa che “la Regione provvede al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia. Tale controllo, esercitato selettivamente, viene effettuato di norma mediante l’utilizzo di metodi ecologici su indicazione dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ndr)”.

Tuttavia – come si legge al punto 7 – “qualora l’Istituto verifichi l’inefficacia dei predetti metodi, la Regione può autorizzare piani di abbattimento o di cattura finalizzati alla limitazione numerica degli esemplari appartenenti alla popolazione responsabile del danno”.

Il testo, segnalato dall’Enpa, ha subito acceso polemiche con gli animalisti. Il presidente della Regione Emiliano assicura che non si farà mai. E l’assessore Di Gioia definisce l’eventualità come un “caso residuale, semplicemente un caso di scuola”. Resta il fatto che, se approvato, il piano darebbe la possibilità di uccidere cani e gatti selvatici.

Una cosa evidentemente intollerabile, soprattutto in un territorio devastato dal randagismo. Malgoverno e irresponsabilità favoriscono il fenomeno e poi a pagare il conto dovrebbero essere cani e gatti?.

fonte (nel cuore.org)

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