Agenpress – “Il delitto compiuto a Sangineto contro il cane Angelo, come una vera “pietra dello scandalo”, pone a tutti il problema della giustizia da rendere a chi non ha voce”.
E’ quanto afferma l’ on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli animali e dell’ambiente, rappresentata in aula dalla responsabile regionale dell’associazione, avv. Maria Silvia D’Alessandro, e assistita dall’avv. Claudia Ricci del Foro di Roma, che ha depositato la costituzione di parte civile.
“É positivo che il processo si faccia e che alle parti offese sia data almeno la possibilità di farsi valere. Resta l’amaro in bocca perché il ricorso al rito abbreviato ridurrà la pena, già tenue in rapporto alla gravità dei fatti, documentati dagli stessi autori con un video postato su Facebook”.
“Più si prendono in considerazione i casi concreti – prosegue – più emerge l’esigenza di punire con maggiore severità reati come l’uccisione di animali e il maltrattamento, specialmente quando sono accompagnati da crudeltà, efferatezza e compiacimento. Non solo è grave in sé l’insensibilità verso altri esseri viventi di cui danno prova gli autori di simili gesti, ma è ormai un dato scientificamente acquisito che la violenza sugli animali precede e prepara quella sugli esseri umani. Occorrono dunque pene detentive che non restino solo sulla carta, seguite da adeguati periodi di rieducazione attraverso il servizio sociale nei canili pubblici”.
“Alla magistratura – spiega l’on. Brambilla – il compito di applicare la legge, a noi quello di sollecitare la giusta punizione per un inquietante mix di crudeltà e di esibizionismo che dovrebbe preoccupare innanzitutto le autorità locali e non solo chi da mesi tiene alta la bandiera della protesta. Contro ogni tentativo di minimizzare, contro ogni tentazione di dimenticare, noi siamo e saremo sempre in prima linea”.