Agenpress – Scott Van Zyl, outfitter di professione, è stato sbranato dai coccodrilli del Nilo. Questi predatori dei fiumi e dei laghi dell’Africa — che possono raggiungere anche sei metri di lunghezza — si appoggiano totalmente sul fondo dell’acqua, in attesa di una preda da afferrare e trascinare, fino ad annegarla. Godono, infatti, della pessima fama di “mangiatori di uomini”.
Scott van Zyl, un cacciatore di frodo molto noto, perché protagonista anche di contestatissimi tour turistici in cui accompagnava le persone tra parchi e riserve, dove poi si faceva immortalare con le proprie prede appena uccise. Nei giorni scorsi, invece, qualcosa è andato storto e il suo zainetto è stato ritrovato sulla riva del fiume Limpopo in Zimbabwe. In base a quanto si apprende, Scott van Zyl è stato sbranato dai coccodrilli del Nilo, tra i predatori più pericolosi, rinomati per le loro mascelle. A consentirne l’identificazione soltanto il rinvenimento di alcuni resti tra le fauci di due animali e il confronto con il suo Dna.
Scott era sparito tra i cespugli, mentre a fine giornata erano tornati a casa solo i suoi cani, così erano scattate le ricerche delle squadre di soccorso, impegnate con elicotteri e una squadra di subacquei. Poi il ritrovamento del fucile e di altri oggetti personali all’interno del camioncino, quindi quello del suo zainetto. Il sito web SS Pro Safaris , di proprietà del Scott Van Zyl, ha spiegato che la società da lui creata “ha condotto numerosi safari in tutta l’Africa meridionale”, con professionalità e affidabilità, ma le tragedie che vedono i coccodrilli come predatori sono in aumento: molto scalpore fece la morte di un ragazzo di 13 anni, ucciso mentre pescava per pagare le sue tasse scolastiche e solo il mese scorso quattro sono state le vittime.
Sul web c’è chi esulta con frasi del tipo “era un bracconiere, ha fatto la fine che meritava” e dall’altra c’è chi lo difende: “Era un paladino dell’ambiente”. A piangerlo, nella vita reale, restano sua moglie e due bimbi.
Anche dall’Italia, ma soprattutto dagli Stati Uniti, arrivavano i clienti di questo maestro dello sparo che organizzava safari di caccia: con seimila dollari si aveva diritto a una settimana di safari e sei animali, con novemila a nove giorni e sette prede. La spedizione a casa di zanne e teste imbalsamate era compresa nel prezzo. Incluso c’era un solo colpo di pistola, niente armi automatiche.