Agenpress – Una forchetta e un coltello appoggiati su un piatto colmo di verdure e al centro una bambina che chiede: “Mi mangeresti?”. Ovviamente una trasposizione simbolica: quella di un altro cucciolo, l’agnello sacrificato per la tradizione. L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) scende in piazza e, in vista della Pasqua, lancia la nuova campagna ‘M’ama, mi mangia’ contro la macellazione degli agnelli. Questa mattina l’associazione animalista ha messo in scena un sit-in scenografico in via Mercanti a Milano, per riproporre il messaggio: perché l’agnello, pur essendo un cucciolo, viene considerato cibo e non un essere vivente da amare come il cane e il gatto? “Grazie alle numerose campagne contro il consumo di carne di agnello e alla crescente sensibilità collettiva, il consumo è in effettiva diminuzione”, osserva l’Oipa. Ma “il numero degli animaliuccisi resta ancora molto alto, con un picco in concomitanza del periodo pasquale, a causa di una tradizione gastronomica molto sbandierata, ma non importante quanto milioni di vite”. “In Italia oltre l’8% della popolazione ha scelto un’alimentazione vegetariana – ricorda Massimo Comparotto, presidente Oipa Italia – Non si tratta di una moda o di una forma di protesta e non dovrebbe rendere chi lo fa quello diverso. Rispettare la vita è, e deve essere, la normalità. Non mangiare l’agnello a Pasqua è un primo passo verso un cambiamento che è già iniziato”. (nelcuore.org)

Commenti