Agenpress – Dopo Silvio Berlusconi che ha adottato cinque agnellini, anche la presidente della Camera Laura Boldrini ha “adottato a distanza” due agnelline, ricevute a Montecitorio, “scortate” da due volontarie dell’Enpa.

Si chiamano Gaia e Gioia, erano destinate al mattatoio ma vivranno il resto dei loro giorni in tutta serenità, ospiti di una struttura protetta amica di Enpa. Prima di raggiungere la loro nuova casa, le due agnelline, hanno fatto tappa a Montecitorio stabilendo un vero primato poiché ad oggi sono le uniche della loro specie ad aver varcato la soglia della Camera dei Deputati. “Scortate” dalla Presidente Nazionale di Enpa, Carla Rocchi; da Annamaria Procacci e Paolo Bozzato, consiglieri nazionali dell’associazione e da quattro volontarie, le due cucciolotte a Montecitorio sono state ricevute e “salutate” dalla presidente Laura Boldrini che le ha adottate a distanza e le ha battezzate con i loro nuovi nomi, Gaia e Gioia. «Vorrei adottarle – ha detto Boldrini – ma il mio gatto Gigibillo non la prenderebbe bene, e soprattutto, non ho un giardino dove tenerle».

La presidente della Camera ha comunque espresso il desiderio di andare  a trovare nella fattoria didattica e di garantire loro tutto ciò di cui avranno bisogno per una vita tranquilla. Nel corso dell’incontro, durante il quale la presidente Boldrini ha espresso il proprio sostegno alla campagna Enpa contro la macellazione degli agnelli (“Ho voluto fare la mia parte in questa campagna di sensibilizzazione perché credo che il rispetto delle tradizioni non ci obbliga a uccidere altri esseri viventi”), Carla Rocchi ha sottolineato la crescente sensibilità degli italiani, sempre pronti a mobilitarsi in difesa degli animali.

Lo dimostrano le oltre 35mila firme raccolte in pochi giorni dalla petizione online di Enpa, e lo conferma il forte calo (più del 30% sul 2016) per le ordinazioni della carne d’agnello. Annamaria Procacci invece ha ricordato le sofferenze di questi animali separati a 30, 40 giorni dalla nascita dalle loro madri e sottoposti a mille angherie e maltrattamenti non solo nei mattatoi ma anche durante il trasporto (sono moltissimi gli agnelli importati dai Paesi dell’Est), stipati per centinaia di chilometri dentro camion senza acqua ne’ cibo in condizioni di estrema deprivazione.

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