Agenpress. Quante volte abbiamo sentito il termine sharing economy applicato al mercato della mobilita’, degli appartamenti in affitto…. Un modello economico basato su di un insieme di pratiche di scambio e condivisione di beni materiali, servizi o conoscenze, prevedendo anche uno scambio economico si vanno ad alterare mercati chiusi e spesso corporativi suscitandone rivolte, una delle ultime e’ stata quella dei tassisti contro Uber e il noleggio con conducente.

Il tutto e’ reso praticabile grazie ai telefonini e alle applicazioni che in tempo reale ti trovano la macchina parcheggiata piu’ vicina per muoverti in citta’, al volo prendi un passaggio Roma-Milano, affitti un appartamento e vai a cena a casa di privati, e casomai noleggi anche una compagnia per la notte… Ti iscrivi alla Community e al momento del bisogno accedi al servizio!

Ora se hai voglia di farti una bella passeggiata al parco con il cane apri l’app e prendi il cane. Vuoi far giocare i bambini con un cucciolo, idem. Ecco il servizio Usa di Bark’n’Borrow (http://barknborrow.com/), un fenomeno già diffuso in Giappone.

Può essere un cane considerato un bene di consumo? E’ educativo prendere il cane solo quando ne abbiamo voglia e poi riporlo dentro l’app? Ma se non possiamo, per tempo o per denaro, permetterci un cane perchè privarci della gioia di un pomeriggio in compagnia di un quattrozampe?

Meglio prenderlo e poi lasciarlo sempre a casa da solo perche’ non si ha il tempo per portarlo fuori, o abbandonarlo quando ci si rende conto che e’ un impegno troppo grande? Il dibattito e’ aperto.

Donatella Poretti, consulente Aduc cura la rubrica web “Vita da cani”

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