Agenpress – Voleva incoronare il suo sogno d’amore portando all’altare anche il suo cane. E così lo ha chiesto al parroco della chiesa napoletana di San Giuseppe a Chiaia, don Franco Rapullino, che ha subito detto no.

“Mi ha detto che era l’affetto più caro che aveva e che lo voleva con sé all’altare in un momento così importante della sua vita. Non posso dire cosa ho risposto, diciamo solo che dopo mi sono dovuto confessare. E non credo proprio che quelle persone (mamma e figlia) torneranno nella mia chiesa. Non sono stato diplomatico nel dire no”.

Don Franco non ha rivelato l’identità della promessa sposa, ma solo che si tratta di una trentenne dell’entroterra campano. “La cosa curiosa – ha spiegato – è che parlandone con un sacerdote amico, mi ha rivelato di aver avuto una richiesta analoga da un’altra persona. Ho reso pubblico questo episodio, che risale a circa un mese fa, perché è emblematico dei tempi in cui viviamo”. “Oggi – ha proseguito – il distacco dall’essere umano è tale da preferire la vicinanza di un animale anche in un’occasione solenne come il matrimonio. Ma non si possono confondere gli animali con le persone, è questo che mi fa paura”.

Don Franco tiene tuttavia a sottolineare che nella sua presa di posizione non c’è alcun disprezzo verso gli animali. “Fanno parte del Creato – ha affermato -. Ho solo manifestato il mio disappunto per la pretesa di una giovane che voleva entrare solennemente e al suono dell’organo non assieme a suo padre o chi ne fa le veci, com’è di tradizione, bensì accompagnata all’altare dal suo cane. Il diniego è stato dettato unicamente dall’eccentricità della richiesta e non certamente dal disprezzo per gli animali”.

“Da parte mia – conclude il prete napoletano – c’è solo amarezza nel constatare con quale spirito, a volte di leggerezza, ci si avvicina a un sacramento così importante quale è per noi cattolici la consacrazione dell’amore nuziale”.

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