Agenpress – La norma ammazza lupi è stata rinviata. Le Regioni non sono per nulla convinte del cosiddetto “Piano lupo”, e il provvedimento è stato rinvizato, probabilmente al prossimo 23 febbraio. Da parte del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti non ci sono state obiezioni. Insomma, anche il Governo ha deciso di prendere tempo.
Il punto sul quale si sono unite le proteste di amministratori locali e degli ambientalisti è quello relativo alla possibilità di prevedere l’abbattimento controllato dei lupi fino al 5% della popolazione complessiva censita. Una norma che di fatto, seppur come ultima ipotesi, riaprirebbe di fatto la caccia al lupo che nel nostro paese è chiusa dal 1971.
“Spero che il rinvio della discussione politica sul piano di conservazione del lupo serva a restituire la giusta serenità al dibattito e a far guardare tutti alla realtà dei fatti: non c’è nessuna riapertura della caccia al lupo, ma 22 misure di grande valore scientifico che salvano la specie – è il commento del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – Oggi sono 300 i lupi uccisi ogni anno dal bracconaggio, su una popolazione totale di 1500 esemplari. Spero che di fronte a questo dato nessuno, ambientalisti e rappresentanti delle Regioni, voglia voltarsi dall’altra parte. Io non lo faccio”.
Soddisfatte le associazioni ambientaliste: Lav, Lac, Lipu, Lndc, Enpa e Animalisti Italiani in una nota esprimono “grande soddisfazione” per il rinvio.
Per il Wwf, questo rinvio rappresenta un primo importante segnale politico e “un’autentica polizza assicurativa sulla vita del lupo”, ma la discussione in sede tecnica, sottolinea l’associazione del panda, dovrà partire da un punto fermo: l’abbattimento legale del lupo non può essere un metodo ordinario di gestione dei conflitti tra la specie e le attività zootecniche.
“Ora chiediamo al Ministro Galletti di ascoltare finalmente i tecnici e gli esperti delle Associazioni, al fine di eliminare le sue previsioni di uccisione di lupi. Solo con questa esplicita esclusione il Piano per la conservazione dei lupi, che prevede positivi principi di una politica di prevenzione, incontrerà il favore dell`opinione pubblica e potrà quindi essere approvato in tempi brevi”. Ringrazia anche, via Twitter, il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini: “Ho chiesto, a nome delle Regioni, il rinvio del piano per la conservazione e gestione del lupo. Ringrazio Gian Luca Galletti per aver accettato. Ora correggere”.
IL m5s ha chiesto che al Governo “di stralciare subito la norma dal ‘Piano Lupo’ sugli abbattimenti”. Il rinvio “non cambia la sostanza di un provvedimento sbagliato, che fa del lupo un capro espiatorio, usandolo come un contentino per i cacciatori e un palliativo per sedare il malcontento di allevatori e agricoltori dovuto una cattiva gestione e a un’assenza totale di azioni”.
Il M5s promette “fari puntati sulla questione fino a che il piano di abbattimento dei lupi non sarà completamente ritirato”. “Le soluzioni ci sono evitiamo di massacrare una specie nobile e salvaguardata per tanti anni” dice tra gli altri parlamentari M5s venuti a protestare con gli animalisti davanti la sede della Conferenza Stato-Regioni, il deputato 5stelle Vittorio Ferraresi.