Agenpress – Il lupo non è più una razza protetta. Infatti, Governo e Regioni hanno dato il via all’abbattimento controllato. L’approvazione definitiva del “Piano per la conservazione del lupo” ci sarà il 2 febbraio, in sede politica, quando lo voteranno il ministro dell’Ambiente e i rappresentanti delle giunte regionali. Il documento prevede 22 misure per favorire la convivenza fra lupi ed attività agricole.
In un’interrogazione parlamentare i deputati del M5S, Chiara Gagnarli, deputata 5stelle in Commissione Agricoltura, prima firmataria, al Ministero dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, chiedono che “il Governo ritiri la norma che introduce la possibilità di uccidere il lupo”, perché è “un piano illegittimo, visto che, secondo la Direttiva Ue Habitat, dovrebbero essere realizzate, alcune azioni preliminari e vincolanti per legge, come ad esempio un censimento nazionale della specie e interventi utili per la convivenza ‘uomo-lupo’ (recinti elettrificati, cani pastore ecc.). Una serie di misure preventive per le quali chiediamo al ministero dell’Economia di individuare le risorse economiche necessarie”.
“Questo ‘piano lupo’ è pericoloso, per il possibile inasprirsi del conflitto uomo-lupo: una tale apertura potrebbe far sì che l’uomo sia portato a ‘farsi giustizia’ da solo con i rischi che ne derivano per persone e animali portando solo all’aumento del già consistente numero annuale di lupi morti per bracconaggio”.
Il ministro dal canto suo replica che “è un piano che va nella direzione di tutelare il lupo. È contro, invece, chi non vuole tutelarlo e, al contrario, vuole lasciarlo ostaggio dei bracconieri”. “Nel piano ci sono 22 azioni che mirano alla tutela del lupo e a far convivere la presenza del lupo con la presenza dell’uomo e delle attività economiche. Chi vuole lasciare le cose così come sono oggi vuole proteggere una situazione in cui il lupo viene cacciato dai bracconieri, una situazione diventata insostenibile e in cui ognuno si difende come può. A me sta a cuore il lupo, ma ad altri no e mirano solo a farsi pubblicità”.