Agenpress. La situazione dei canili comunali della Capitale ha destato la nostra attenzione già anni fa, quando Codici si è resa conto che milioni di euro venivano erogati per dei canili comunali che in realtà avrebbero dovuto essere chiusi. Questo emerse dal nostro ricorso presentato al Tar.

Eppure da ben quattro anni attendiamo che quest’ultimo fissi l’udienza.

La stessa Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), in un’istruttoria inviata a Roma Capitale parlò di “anni di violazione dei principi di libera concorrenza” riguardo al fatto che a Roma, per 15 anni l’affidamento del servizio canili è stato assegnato sempre agli stessi soggetti senza alcun bando di gara, ma attraverso “un sistematico improprio ricorso all’affidamento diretto”, parole dello stesso Cantone. Questo affidamento diretto poi è stato perpetrato negli anni con delle proroghe automatiche.

Per avere un’idea parliamo di somme arrivate a 12,3 milioni di euro nel triennio 2013-2015, per una quota giornaliera assegnata per la cura di ogni singolo cane che ha sfiorato i 13 euro al giorno. La quota massima giornaliera affidata dal Comune per ogni cane è di 6 euro. Parrebbe addirittura che vengano ostacolate le adozioni per trattenersi i contributi.

A fine 2013 il Dipartimento tutela ambientale del Comune aveva iniziato ad adottare l’iter per le procedure di gara e ne ha indette tre: a novembre 2013, a luglio 2014 e a luglio 2015. Ma nessuna è andata a buon fine e quindi anche in questo caso sono scattate le proroghe. A maggio 2016 il canile di porta portese avrebbe dovuto interrompere il proprio regime di proroga, ma quando si sono presentati i nuovi affidatari e il direttore del Dipartimento tutela ambientale sarebbero stati aggrediti e, nonostante da questo episodio sia derivato un esposto con conseguente sequestro della struttura, l’Associazione di volontari ha continuato ad occuparla e gestirla.

L’Anac in seguito all’arrivo di nuove segnalazioni, ha inviato nuova documentazione alla Procura, alla Corte dei Conti, al nucleo Anticorruzione della Guardia di Finanza, disponendo la convocazione del segretario generale di Roma Capitale e dell’assessore competente per il 18 gennaio prossimo.

Ci troviamo di fronte ad un palese spreco di denaro pubblico e ad una mala gestio intollerabile, per questo attendiamo con impazienza che il TAR fissi al più presto l’udienza che attendiamo da quattro anni. Sinceramente non comprendiamo i motivi di questo insensato ritardo, non ci resta che attendere fiduciosi.

CODICI – Centro per i diritti del cittadino

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