Agenpress – Ogni volta accade la stessa storia. In una corrida tipica, il toro entra nell’arena avvicinato da cavalieri montati su cavalli montati con i paraocchi, e piantando lance nella sua schiena e al collo che poi impediscono il “look up”. Poi altri uomini entrano nell’arena a piedi, impegnati nella distrarre il toro per non correre verso gli altri, affinchè essi si occupano di piantare le banderillas (bastoncini colorati terminati da un arpione sulla punta) sulle spalle del toro. Quando il toro è indebolito da sanguinamento, infine, appare il matador e dopo aver provocato un paio di cariche disperate dal animale morente, tenta di ucciderlo con una spada. Se fallisce, continua a mutilare ulteriormente l’animale,dove un boia viene poi chiamato a pugnalare l’animale fino alla morte ne deriva.
Il pugnale si suppone di tagliare la colonna vertebrale dell’animale, ma anche questo duro colpo non è detto sia fatale per il toro, lasciandolo cosciente ma paralizzato durante il proseguo della corrida. Successivamente viene trascinato per le corna di fuori dell’arena. Se la folla è felice con il matador, orecchie e la coda del toro sono tagliati fuori e presentate come un trofeo. Prima di corride, i tori sono spesso intenzionalmente debilitati affinchè non potranno mai uscire vivi. A volte i tori hanno le corna rotte, colpiti con sacchi di sabbia sulla schiena e negli occhi affinchè la loro vista venga offuscata. L’animale mutilato stordito non ha avuto una possibilità contro il matador con una spada, che cercherà di ucciderlo lentamente, prolungando la sua tortura per creare un effetto più “spettacolare”.
Insieme possiamo fare tanto.
Se si visita un luogo in cui si svolgono corride, non andare a vederle. Il turismo è una delle principali “giustificazioni” di questo settoreaffinchè sia legittimato il perpetrare questa tradizione spregevole.
Cose che dovete sapere:
Ogni anno, circa 250.000 i tori vengono uccisi nelle corride in tutto il mondo. Le corride non potrebbero sopravvivere senza le sovvenzioni pubbliche pagate dai contribuenti. I finanziamenti pubblici, ricevuti ogni anno, dall’industria della corrida europea è stimata ad oltre 500 milioni di euro. La corrida è vietata in Catalogna e delle Isole Canarie, ma è ancora legale nella maggior parte delle altre regioni della Spagna. E ‘anche legale in alcune parti del sud della Francia. Circa 200 cavalli muoiono ogni anno dopo essere stato incornato da tori terrorizzati, utilizzati in una barbara lotta cavallo/toro.
Ogni anno, centinaia di migliaia di animali vengono macellati in questo modo nella corrida spagnola, in nome di una tradizione barbara che non ha posto nel mondo moderno.
Claudio Lauretti