Business sui canili comunali, bloccato il tentativo di accordo illegale tra due Amministrazioni locali  e l’associazione animalista Enpa per la gestione dei randagi siciliani. I Comuni interessati sono Piazza Armerina ed Aidone nella provincia di Enna, entrambi avevano affidato la gestione del servizio canili comunali senza gara d’appalto e manifestazione d’interesse  in assenza di condizioni di assoluta trasparenza e rispetto della normativa vigente, visto che gli importi superano abbondantemente i limiti previsti dall’art. 125 del codice degli appalti , e senza coinvolgere le altre associazioni che da più tempo operano nel territorio.

“Oltre al non rispetto dei criteri di economicità, imparzialità e buon andamento dell’amministrazione, altre sono le irregolarità come la delibera che impegna il Comune a concedere in gestione all’ENPA di Piazza Armerina il realizzando parco rifugio “con compenso mensile da concordare”, chiara, quindi, l’anomalia di ritenere vincolata l’Amministrazione senza che ad oggi si sappia a quanto ammonti la spesa da sostenere; a quanto appena detto si deve aggiungere l’incongruenza di aver previsto la costruzione di n. 10 box per un ammontare stimato di n. 80 cani da destinarsi all’edificando rifugio, ciò che comporterebbe un pauroso sovraffollamento degli spazi (8 cani/box) che verrebbe ad integrare, di per sé solo il maltrattamento degli animali. – dichiara il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli –Tuttavia la questione ha avuto buon fine in quanto, a seguito di formale atto di diffida, tramite il nostro legale Avv. Alessio Cugini,  presentato ad entrambi i sindaci,  sono stati revocati i protocolli intercorsi con l’Enpa per la gestione dei canili.”

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